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ICTUS... E POI?

L’ictus è il danno prodotto dalla mancata ossigenazione di una parte del cervello, che può essere causata dal blocco di una o di più arterie cerebrali (ischemia cerebrale o ictus ischemico) o dalla rottura di un’arteria con versamento di sangue (emorragia cerebrale o ictus emorragico).


L'ictus colpisce in Italia 194.000 soggetti ogni annoNei paesi occidentali rappresenta la prima causa di invalidità nella popolazione adulta e la seconda per problemi cognitivi neuropsicologici.


Mentre i deficit motori sono ben conosciuti e sono oggetto di grande attenzione riabilitativa, diverso è il discorso per i deficit cognitivi, che spesso vengono ritenuti di secondaria importanza e quindi trascurati.


In realtà tali deficit, anche in assenza di disturbi del movimento, possono impedire una vita autonoma sia per quanto riguarda le più semplici attività della vita quotidiana sia per le più complesse attività sociali, relazionali e lavorative. Una conseguenza importante dei deficit neusopsicologici da ictus è che spesso sono tali da impedire la guida dell’automobile, rendendola pericolosa per se stessi e per gli altri.


Quando l’ictus coinvolge l’emisfero sinistro i sintomi più frequenti riguardano il linguaggio, con difficoltà di comprensione e/o produzione (afasia). Quando invece l’ictus riguarda l’emisfero destro, si hanno solitamente deficit nelle abilità visuospaziali, con assenza di attenzione, direzione dello sguardo e azione nella porzione sinistra dello spazio (neglect).

Altre difficoltà possono riguardare funzioni neuropsicologiche quali memoria, mantenimento dell’attenzione, percezione e riconoscimento e funzioni esecutive (problem solving, ragionamento, pianificazione ecc.).


Identificare precocemente tali sintomi cognitivi e impostare un piano riabilitativo è di fondamentale importanza perché la persona possa tornare in totale autonomia e funzionalità allo svolgimento delle proprie attività quotidiane, sociali e lavorative e alla guida dell’automobile.


È possibile identificare i deficit cognitivi attraverso specifiche batterie di test neuropsicologici, messi a punto appositamente per indagare il funzionamento di determinate funzioni cognitive. I risultati dei test permetteranno poi di impostare un eventuale piano riabilitativo personalizzato per il recupero delle funzioni perse.

Superare questi test è inoltre indispensabile affinché ci sia un rinnovamento della patente di guida da parte delle motorizzazioni.


La figura a cui rivolgersi per la valutazione e la riabilitazione delle funzioni cognitive è lo psicologo formato in neuropsicologia.



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Ictus cerebrale, Neurologia, Neuropsicologia, Psicologia Franciacorta, Palazzolo, Iseo

Hai avuto o conosci qualcuno che ha avuto un ictus e pensi che possano esserci stati dei danni alle funzioni cognitive

Oppure 

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