Psicologia Franciacorta
Dott.ssa Laura Fizzardi, Psicologa
Dott.ssa Alessia Pisani, Psicologa
Dott. Domenico De Falco, Psicologo
Dott.ssa Anna Savino, Psicologa
Dott. Daniele Savoldi, Psicologo
MINDFUL EATING
MINDFUL EATING
Il percorso di Mindful Eating è un training per la consapevolezza alimentare basato sulla Mindfulness, una particolare pratica di consapevolezza basata sulla capacità di portare l’attenzione al momento presente, in maniera intenzionale e senza formulare giudizi. La Mindful Eating non è una dieta, ma un modo del tutto innovativo di approcciarsi all'alimentazione, basato sul mangiare con consapevolezza, attenzione e intenzionalità.
Qual è il problema delle diete? Perché dovrei provare un approccio alternativo?
Dopo 4 anni dall'inizio di una dieta, si stima che la percentuale di persone che hanno mantenuto al 100% la perdita di peso sia meno del 3%, mentre circa il 28% delle persone ha mantenuto meno del 10% della perdita del peso iniziale (Priya Sumithran P., Proietto J., 2013).
Questo accade perché molte persone utilizzano il cibo per gestire le proprie emozioni, e questa abitudine si accompagna spesso a una fatica nella percezione dei segnali di fame e sazietà, portando alla sovra-alimentazione.
Oltre a ciò, il problema delle diete è che spesso sono eccessivamente rigide, con una categorizzazione dei cibi in proibiti e concessi, che aumenta ancora di più la desiderabilità di ciò che non si può mangiare. Tali regole, proprio per la loro natura non flessibile, non possono essere sempre rispettate, perché vanno contro ai bisogni e desideri del nostro corpo. Così quando inevitabilmente vengono infrante ci sentiamo persone deboli e indisciplinate che non sanno resistere al cibo “vietato”. Spesso si tende a dare la colpa al cibo, ritenendo che esso possa causare una sorta di dipendenza, ma il problema è la rigidità della regola. Reprimersi può essere molto più controproducente che ascoltarsi.
Cos'è invece la Mindful Eating?
La Mindful Eating, ovvero l’alimentazione consapevole è un modo del tutto diverso di guardare la nostra relazione con il cibo, raccogliendo un ampio numero di prospettive scientifiche su come il corpo e la mente si regolano. Non si basa sulla forza di volontà o il rigido autocontrollo ma consiste, piuttosto, nel raggiungere un equilibrio attraverso la cura di sé e l’autoregolazione.
Qual è la differenza? Con la forza di volontà o l’autocontrollo si ha sempre voglia di continuare a mangiare ma ci si impone di fermarsi. Con l’autoregolazione si esercita una gestione conscia, sentendo e comprendendo di non avere più fame o di non ricavare più particolare piacere dal cibo, quindi si decide semplicemente di smettere. Non c’è un grosso sforzo perché non c'è rigidità, la flessibilità è ciò che rende la mindful eating così sostenibile nel tempo.
Obiettivi del percorso di mindful eating:
- Diventare consapevoli del senso di fame e di sazietà per decidere se iniziare o smettere di mangiare;
- Distinguere tra fame fisiologica e fame emotiva;
- Riconoscere che non esiste un modo giusto o sbagliato di mangiare, non esistono cibi permessi o cibi proibiti, ma esistono invece diverse scelte che possiamo compiere consapevolmente nel rispetto del nostro corpo nella sua totalità, sia dal punto di vista del benessere che del piacere legato al cibo.
- Dirigere la propria attenzione momento per momento al fatto che si sta mangiando, diventando consapevoli delle emozioni e dei pensieri che attraversano la nostra mente e che condizionano il nostro modo di approcciarci al cibo.
- Disattivare il proprio "pilota automatico" nella scelta dei cibi.
- Utilizzare tutti e 5 i sensi per trarre dal cibo il massimo dell'esperienza.
In cosa consiste nella pratica il percorso di Mindful Eating?
Il percorso di Mindful Eating si basa sul protocollo MB-EAT (Mindfulness-Based Eating Awareness Training ,Kristeller & Hallett, 1999; Kristeller & Wolver, 2011), un programma evidence based (basato sull'evidenza scientifica), che integra i principi della mindfulness, della mindful eating, le tecniche della psicoterapia cognitivo-comportamentale e le teorie di regolazione nell’assunzione di cibo.
Esistono diversi percorsi individuali di Mindful Eating, a seconda delle esigenze:
- Introduzione alla Mindful Eating (5 incontri): percorso abbreviato di Mindful Eating, con un'introduzione ai principi e alle tecniche. E' adatto alle persone che vogliono conoscere l'alimentazione consapevole senza però intraprendere un percorso MB-EAT.
- Percorso A (10 incontri): percorso completo di Mindful Eating secondo il protocollo MB-EAT. E' adatto a persone che sentono di avere un rapporto conflittuale con il cibo e con il proprio corpo e che vogliono finalmente ritrovare la serenità.
- Percorso B (12 incontri): unisce al Percorso A due incontri specifici sulla perdita di peso. E' adatto alle persone con sovrappeso che hanno alle spalle una storia di diete fallite.
Mettiamo a disposizione anche percorsi di gruppo, che ci permettono di imparare la mindful eating confrontandoci con persone che hanno difficoltà simili alle nostre.
Scopri le date di partenza dei prossimi percorsi di gruppo nella sezione dedicata.
Affinché il protocollo sia efficace, è indispensabile che venga sempre mantenuta la cadenza di una volta a settimana degli incontri, sia che si tratti di percorsi individuali che di gruppo.
Tutti i percorsi prevedono anche l'assegnazione di homewors, ovvero di esercizi da fare a casa in autonomia, nel tempo che intercorre tra un incontro e il successivo, che sono parte integrante del protocollo. Quando si cerca di imparare una qualsiasi nuova abilità l'allenamento è fondamentale, come ben sappiamo. Pensiamo ad esempio a una persona che voglia imparare a suonare il pianoforte e decide di prendere delle lezioni da un maestro: una sola lezione a settimana servirebbe molto poco se l'allievo non si esercitasse in autonomia negli altri giorni. Lo stesso vale per l'apprendimento della capacità di mangiare in maniera consapevole: senza l'allenamento autonomo non si riuscirebbe a sviluppare questa competenza, e l'incontro settimanale risulterebbe poco utile.
Nel nostro caso, gli homeworks sono sfide alimentari di difficoltà crescente, partendo dal mangiare consapevolmente uno snack o un pasto, fino a generalizzare questo atteggiamento a tutte le esperienze alimentari. Inizialmente ci si focalizza su un singolo aspetto dell’esperienza alimentare (es.: sapore, odore, …), per poi arrivare ad integrare abilità multiple, portando l’attenzione simultaneamente su diversi aspetti dell’esperienza alimentare (es.: sensazioni fisiche della fame, processi di scelta dei cibi, sapore, consistenza, pensieri, emozioni che precedono e che accompagnano l’atto del mangiare,…). Inoltre, gli homeworks prevedono esercizi di meditazione strutturata, fondamentale per allenare la capacità di portare la consapevolezza al momento presente.
E se soffro di disturbi alimentari?
Prima di iniziare il protocollo, viene sempre fatta una valutazione per verificare la presenza di un eventuale disturbo alimentare. La mindful eating si è dimostrata molto utile nel contrastare i comportamenti di abbuffata, presenti ad esempio nel Binge Eating Disorder e nella Bulimia, ma prima si valuta accuratamente la situazione caso per caso.
In genere, previa valutazione, il percorso di mindful eating può essere intrapreso nel casi di:
- Binge Eating Disorder
- Bulimia di entità lieve o moderata
E' invece controindicata nei casi di:
- Bulimia grave
- Anoressia
In ogni caso, ove si riscontri la presenza di un disturbo alimentare, è opportuno condurre in precedenza o in parallelo alla mindful eating un percorso di supporto psicologico o di psicoterapia.
Recensioni
Abbiamo chiesto alle persone che hanno seguito con noi percorsi di mindful eating, individuali o di gruppo, di lasciarci un pensiero riguardo alla loro esperienza. Visita la nostra sezione recensioni per scoprire le opinioni di chi ha affrontato con noi percorsi di diverso tipo.
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